Cervaro,
secondo una tradizione popolare, porta questo nome perché, sul "pesculum"
località corrispondente all'attuale Castello, viveva un branco di cervi, che nell'altura
del "pesculum" soleva passare la maggior parte del tempo.
Il territorio cervarese si estende per una superficie di quasi 40 chilometri quadrati. Sul territorio, per un terzo pianeggiante, un terzo collinare ed un terzo montuoso, si innalzano i monti Rachis, Aquiloni, Porchio, Chiaia e Trocchio.
Numerosi corsi
d'acqua solcano il territorio di Cervaro e quasi tutti i ruscelli che hanno loro origine
dalle alture di Cervaro, sfociano nel Gari e nel Rapido.
Esso confina con i comuni di Cassino, San Vittore del Lazio, Viticuso, Vallerotonda e Sant 'Elia Fiumerapido.
Grazie alla natura
del territorio, a Cervaro, si possono trovare rigogliosi vigneti ed estasi uliveti.
La monocoltura con
successo soprattutto sulle colline e sulle pendici assolate del Monte Aquilone.
Grazie alla felice
esposizione a mezzogiorno degli uliveti, alla scelta delle piante d'olivo e alla frequenza
tra esse, di olivastri e olivastrelli, indispensabili per una feconda impollinazione, al
tempo della fioritura, l'olio cervarese è di eccellente qualità. L'olio cervarese è il
prodotto del quale andare più fieri e non ha niente da invidiare all'olio d.o.c. prodotto
in altre località.