Yamaha, con
la nuova TT600R recupera quella che era la tradizione della gamma TT, tradizione
persa con la TT600 del 1996 (Di uso non più prettamente regolaristico)
e soprattutto con la TT600S, che ha addirittura l'avviamento elettrico.
La moto è nata dalla collaborazione della Yamaha Yapan con il suo
validissimo patner italiano la Belgarda, che ha curato soprattutto la ciclistica
e la progettazione del telaio, al contrario dei tecnici giapponesi che
si sono occupati della rivisitazione del monocilindrico Yamaha che, dalla
sua progettazione, non ha comunque subito sostanziali modifiche.
La moto,
passati tutti i test, sia sul campo da cross, che su nervosi fettucciati
da enduro, sarà commercializzata dopo il 21 Settembre al prezzo
di 10.800.000 chiavi in mano. La moto come è stato accennato precedentemente
è tutta (ad esclusione
del motore)
italiana, dalla nostra penisola vengono infatti le plastiiche e il
serbatoio (Acerbis),
il sistema
frenante (Brembo), così come i l telaio(Verlicchi), le manopole
(Domino) è tante altre ditte italiane ancora. Il telaio è
quasi completamente nuovo, negli obiettivi della Belgarda la riduzione
del peso rispetto alla TT S, e l'aumento della manegevolezza. Completamenti
nuovo anche il sistema ammortizzante, il cinematismo progressivo dell'ammortizzatore
posteriore è, infatti, completamente inedito (la corsa è
cresciuta da 95 a 105 mm, con grande beneficio della "pulizia" della guida
enduro. Ancora italiana la forcella anteriore (Paioli), che ben si
adatta alla nuova geometria del carro posteriore.
Il motore,
l'eterno 595, come abbiamo già detto non ha subito sostanziali modifiche.
Il quattro valvole Yamaha raffreddato ad aria, monoalbero a camme in testa
comandato da catena, lubrificazione a carter secco e alimentazione a due
carburatori secondo il tradizionale schema della casa giapponese, introdotto
nel lontano 1983 si presenta estremamente simile alla versione del 1997.
Le prestazioni sono state ottimizzate grazie ad una serie di piccoli interventi
come la modifica della cassa filtro e del silenziatore ora Termignoni.
Sul campo
da enduro, la moto si dimostra agile e scattante, soprattutto grazie al
pronto motore e allo snello serbatoio, che insieme alle ridotte sovrastrutture,
permette al pilota di muoversi come meglio crede. Anche il manubrio è
l'ideale per spingere al massimo sulle mulattiere montane.
Dal reparto freni non ci si poteva aspettare di meglio, questo è
infatti adeguatamente potente e modulabile, anche se si è riscontrata
qualche pecca per quanto riguarda il disco posteriore. Un ultimo ritocco
da fare alla Ttr è quello della carburazione, rendendola, infatti
un pelino meno ricca, si ottiene una maggiore rotondità della curva
di erogazione. In definitiva, la nuova Tt600r è una moto estrememente
valida sia che la si voglia condurre su asfalto, sia che la si voglia utilizzare
sui campi da gara, un ultimo difetto è riscontrabile comunque nell'
eccessiva "pesantezza" della leva della frizione.
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