Gli Stati baltici e la Finlandia.

Nelle antiche province russe del Baltico sorsero tre nuovi Stati nazionali; Estonia, Lettonia e Lituania, che dopo la rivoluzione e la guerra civile furono per un certo tempo in preda al caos. Baltici,Tedeschi, Russi " bianchi " e " rossi " si disputarono quei territori. La Lituania e la Polonia appetivano entrambe la regione di Vilna, ma i Polacchi furono lesti ad occuparla, annettendosela definitivamente; per rappresaglia i Lituani si impadronirono mediante un colpo di Stato del territorio di Memel. Stando alla regola, tanto a Vilna come a Memel il destino delle popolazioni avrebbe dovuto essere deciso da un plebiscito, visto che la conferenza di Parigi non aveva potuto statuire esattamente sulle frontiere degli Stati baltici nè su quelle degli Stati vicini, a motivo del completo caos che regnava allora nell'Europa orientale. Ma ci vollero alcuni anni e diversi colpi di Stato perchè la questione venisse risolta mediante un trattato con l'Unione Sovietica. La guerra aveva ridato la libertà anche alla Finlandia. Allorchè lo zar venne deposto, nel marzo 1917, la Dieta finlandese, eletta sin dall'anno precedente ma non mai costituitasi, potè finalmente riunirsi. I socialdemocratici vi detenevano una maggioranza esigua, con 103 seggi su 200. Dapprincipio il nuovo governo russo seguì una politica conciliante verso i Finnici, ma quando questi attribuirono alla loro Dieta i poteri già spettanti all'imperatore, Kerenskij decretò lo scioglimento della Camera.Il movimento operaio ribattè con le dimissioni dei propri partecipanti al governo, fino a quel punto composto di sei democratici e di sei esponenti del partito borghese. Le nuove elezioni portarono a una Dieta con lieve maggioranza borghese (108 seggi su 200), ma nel frattempo taluni avvenimenti avevano trascinato il Paese sull'orlo della guerra civile. II 6 dicembre 1917 la Dieta aveva proclanato l'indipendenza nazionale e il 31 1'Unione Sovienca l'aveva riconosciuta. Nondimeno i dissidi interni non fecero che aggravarsi.In molti luoghi i " rossi " operavano in combutta con i soldati e i marinai rivoluzionari delle guarnigioni russe. Imponenti scioperi provocarono violenze e uccisioni e ovviamente la parte borghese ne fu indignata. II governo, per iniziativa di Svinhufvud, costituì una " truppa di protezione " nell'Osterbotten, al comando di Carlo Gustavo Mannerheim, che aveva raggiunto il grado di generale nell'esercito zarista. La notte del 28 gennaio 1918 i socialisti effettuarono un colpo di Stato e presero il potere insediando un Consiglio di commissari del popolo sotto la presidenza del proprio capo Manner. Riuscirono ad affermarsi anche nel Sud, ma l'armata " bianca " di Mannerheim si mosse dall'Osterbotten e lungo la strada accrebbe i suoi effettivi, migliorò nettamente il suo inquadramento e ai primi di aprile ottenne un successo definitivo a Tammerfois. Contemporaneamente una divisione tedesca sbarcò ad Hango e occupò Helsinki il giorno 13. In maggio le ultime truppe "rosse " venivano sconfitte; Svinhufvud diventò capo dello Stato e nel settembre un principe germanico, Federico Carlo d'Assia, venne eletto re di Finlandia. Senonchè la disfatta tedesca gli impedì di salire sul trono e Mannerheim, da sempre ostile a rapporti troppo stretti con la Germania, successe a Svinhufvud. Nel luglio 1919 una nuova costituzione trasformò la Finlandia in repubblica, a capo della quale venne eletto il professore Stahiberg. A ottobre del 1920 la pace di Dorpat restituiva alla Finlandia i suoi confini storici con I'U.R.S.S. e anzi i Russi le cedevano all'estremo nord, con il territorio di Petsamo, un porto sull'Oceano Glaciale Artico.