FREUD.

Sigmund Freud nacque in Austria nel 1856 da famiglia ebrea e si laureò in medicina nel 1881. Egli si interessò in maggior modo delle malattie psichiche e dello studio dell'isteria. Fù Freud a svelare la vita istintuale dell'uomo. Infatti non è sempre la ragione a dominare le nostre azioni ma spesso sono degli impulsi irrazionali a determinare ciò che noi pensiamo o facciamo. Questi impulsi irrazionali, espressione di pulsioni o bisogni, possono essere "camuffati" e dominare le nostre azioni senza che ce ne accorgiamo. Freud aveva notato che molte forme di nevrosi o malattie psichiche derivavano da conflitti sorti durante l'infanzia. Quando nasciamo viviamo in modo istintuale e disinibito i nostri bisogni: urliamo quando abbiamo fame e non ci fermiamo finchè non abbiamo soddisfatto il nostro bisogno. Questo stadio di piacere viene chiamato ES. Quando siamo neonati siamo solo ES, ed esso è presente in noi per tutta la vita, anche se a poco a poco impariamo a regolare i nostri piaceri: impariamo ad adattare le pulsioni istintive al "principio di realtà". Costruiamo quindi un IO che ha funzione regolatrice: quando desideriamo qualcosa non possiamo metterci ad urlare finchè non l'abbiamo ottenuta. Può capitare però che desideriamo ardentamente qualcosa che il mondo non accetti, capita quindi che rimuoviamo i nostri desideri dimenticandoli. Freud tiene conto anche di una terza istanza. Fin da piccoli infatti veniamo obbligati ad obbedire agli obblighi morali. Una volta cresciuti questi fondamenti risultano assorbiti nella nostra personalità diventando SUPER IO. È come se le aspettative del mondo fossero penetrate in noi. Esso si fa sentire soprattutto quando abbiamo dei pensieri "sconci". Freud affermò che questi pensieri sconci sono presenti in noi fin dalla nascita: anche il bambino ha una sua sessualità. La sessualità infantile è comunque indipendente dalla funzione riproduttiva, serve soltanto a procurare piacere. La fonte principale del piacere sessuale infantile è l'eccitamento di particolari parti del corpo come: bocca, ano e uretra. Il primo grado di organizzazione sessuale infantile è la fase orale, nella quale la soddisfazione è provocata dalla "poppata". A questa segue una fase anale, caratterizzata dal piacere di soddisfare lo stimolo della defecazione. Questa fase copre il periodo del secondo e terzo anno di vita. Con la terza fase, quella fallica, propria dei 4-5 anni, si ha il primato degli organi genitali: il bambino prova cioè piacere nel toccarli e prova anche un particolare interesse per i genitori. Questa fase è caratterizzata per i bambini dalla paura di perdere il pene e per le bambine dell'invidia di questo. È proprio in questi anni che sorge negli infanti un importante crisi: quella edipica. Il fanciullo concentra i suoi desideri sessuali nella figura della madre ed al contempo teme il padre, lo vede come un rivale ed ha paura di essere da lui castrato. Nell'impossibilità di soddisfare il proprio desiderio il bambino è assoggettato dal genitore, considerato troppo potente. L'ansia, che deriva da questo assoggettamento, diventa intollerabile e causa l'intervento dei meccanismi di difesa dell'io, meccanismi inconsci che attraverso fissazione, regressione, rimozione e proiezioni, distraggono il bambino dagli inaccettabili sentimenti verso la madre. Può succedere comunque che il processo di rimozione venga affiancato da un meccanismo di spostamento, che consiste nel trasferire l'odio nutrito per il genitore dello stesso sesso verso un'altra persona o cosa come per esempio un animale. Il fanciullo è così libero di provare per questo animale tutti quei sentimenti che non avrebbe potuto provare per il padre senza avere dei sensi di colpa. La rivalità con il genitore, quindi, piano piano si attenua ed il "ragazzo" inizia ad identificarsi con il genitore, considerato modello da imitare. Le consegueze di questo sono: 1) lo sviluppo della coscienza che stabilisce le norme morali 2) l'acquisizione di ruoli adeguati al proprio sesso. È comunque questo complesso alla base di tutte le nevrosi dell'età adulta. Dopo lo stadio fallico iniza un periodo detto di latenza caratterizzato da pudore e ripugnanza per il sesso. Questo periodo viene superato nella pubertà. Freud con questa divisione dissociò la sessualità dalla riproduzione, considerandola finalizzata prima al piacere e poi al mantenimento della specie. Anche i sogni hanno una notevole importanza. Innanzitutto ciò che sognamo non è mai casuale: è attraverso il sogno che i pensieri inconsci si rendono manifesti. I sogni sono l'appagamento di desideri , che però vengono "camuffati" poiché anche quando dormiamo vige una censura su ciò che possiamo e ciò che non possiamo permetterci. I sogni constano infatti di due parti: un contenuto "manifesto",che è la parte del sogno che noi riusciamo a ricordare ed a raccontare una volta svegli, ed un contenuto latente che è il vero significato del sogno che però l'uomo non può riconoscere. Attraverso la sua lunga esperienza Freud giunse alla conclusione che la coscienza costituisce soltanto una piccolissima parte della psiche umana. Il resto è inconscio. È compito della psicologia, mediante l'ipnosi, far riemergere l'inconscio.