GUERNICA.

In quest'opera Picasso si impegnò a raffigurare il tragico bombardamento di Guernica ( capitale storica del paese basco) compiuta dall'aviazione del terzo Reich il 26 Aprile 1937:vuole rappresentare l' abominevole brutalità di quest'azione contro la popolazione del piccolo villaggio sotto forma di una "Strage degli Innocenti".In Guernica ogni segno, ogni figurazione tende all'espressione del fatto; la deformazione accentua una verità delle cose. Al centro della tela, un lampadario rischiara una scena che emerge dal nero: una donna alla finestra brandisce una fiaccola; un cavallo imbizzarrito, e il braccio tranciato di un soldato giace serrando una spada spezzata da cui emerge un fiore. A sinistra, un toro volge uno sguardo inebetito verso lo spettatore; una donna urla per la morte del figlio che pende inerte dalle sue braccia; al suolo, la testa tagliata dello stesso soldato. A destra, una donna corre come una pazza verso il cavallo. Un'altra, con le braccia al cielo, perisce tra le fiamme. Il toro, il cavallo, la lampada, il coltello, il fiore, i personaggi emblematici del dramma, nella dilatata tensione dell'immagine,assumono un significato di implacabile, universale condanna a qualsiasi potenza che distrugga l'integrità della vita umana.Guernica da un lato reinterpreta l'Incendio di Borgo di Raffaello, il Massacro degli Innocenti di Guido Reni ed il Tres de Majo del Goya e dall'altro presenta in termini più chiari e impressionanti le enigmatiche prodezze del minotauro. Il simbolismo di Guernica è profondamente radicato nella mitologia personale del pittore spagnolo; il sentimento d'orrore che vi è dipinto è filtrato attraverso le sue ossessioni, temi ricorrenti in tutte le sue opere, che non sono prive di connessione col suo carattere mediterraneo: il toro, la donna, il cavallo, la luce.Il toro, che rappresenta per Picasso la forza virile e brutale, il furore e la sua personale tristezza di fronte al massacro, è risparmiato dalla morte. Esso regna, in un certo qual modo, su questo mondo sanguinario, oscuro e tenebroso.Il toro è, in Picasso, lo stesso popolo spagnolo. Al contrario, il cavallo è, come in ogni altra opera dell'artista, un simbolo femminile di luce, d'innocenza e di debolezza, particolarmente nelle scene di corrida e di tauromachia. In Guernica, esso va ben oltre tale significato per rappresentare anche la ragione e la giustizia massacrate dalla guerra. La donna con la fiaccola, fiaccola che è esattamente al centro della composizione, è anch'essa scampata al massacro. nel suo atto d'illuminare la scena, ella potrebbe significare la civiltà e la storia. Si sa, d'altronde, che essa ha la sua origme in quella figura della ragazza con i fiori e la fiaccola che, nell'incisione della Minotauromachia, raffigurava la purezza dell'animo creatrice e la sua invulnerabilità. Infine, la luce, come un motivo ricorrente, la si ritrova in tutta la composizione. Stranamente Picasso ha deciso, durante la sua realizzazione, di raffigurare il bombardamento in piena notte, mentre esso aveva avuto luogo, durante il giorno: egli voleva, per l'esattezza, rafforzare la presenza di questa luce simbolica: "Guernica, egli dice, sarà soltanto ombra e sole. La luce sono io: io rischiarerò la notte fonda dell'uomo e la mia".Sebbene le forme spezzettate e il loro sovrapporsi suggeriscano un assemblaggio caotico degli elementi, la rappresentazione è in realtà strutturata in base a un impianto dal rigore quasi classico. Lo spazio della tela si divide verticalmente in quattro parti uguali e si compone su un triangolo che culmina al centro della stessa. Con una serie di quinte giustapposte, su un suolo appiattito, senza prospettive né spessore, Picasso costruisce uno spazio che è allo stesso tempo aperto e chiuso, privato e pubblico, diurno e notturno. La luce fredda della lampada suggerisce uno spazio piramidale al vertice del quale domina la figura scalpitante del cavallo ferito, la cui testa ruota in un grido di dolore. L'animale dal ventre squarciato, strumento dell'uomo nella battaglia contro la forza bruta, assurge a simbolo della tragedia umana.Il capo scultoreo, ovoidale, nudo del guerriero morto evidenzia occhi allucinati, diversamente orientati, in modo da suggerire un'idea di stasi e al tempo stesso di tensione dinamica. Il suo corpo svuotato, martoriato, con il braccio destro legato alla mano sinistra, si costituisce come vertice di un triangolo rovesciato che lo lega al toro e al cavallo. La novità di questa composizione non è comunque la costruzione bensì l' impiego esclusivo del bianco, del nero,del grigio, colori che gli vengono suggeriti dalle foto della città distrutta apparse sui giornali.