Il forno (valida e necessaria per pezzi grandi)
Analoga alla grigliatura e' la cottura della carne al forno, che avviene
però in modo più dolce, lento e soprattutto uniforme, dato che buona
parte del calore e' trasmesso ai cibi dall’aria.
Temperature "alte" (da 180 gradi in su, tempo di cottura da 20 a 30
minuti per chilogrammo di peso della carne) sono adatte per carni con
poco tessuto connettivo (roast beef, pollame, ecc.).
Temperature "basse" (tra i 120 e i 150 gradi, tempo di cottura circa
40 minuti ogni chilogrammo di peso del pezzo di carne) sono
preferibili per le carni ricche di connettivo e tendenzialmente grasse.
Il sapore e' ottimo, ma meno stimolante di quello della cottura alla
griglia, perché i liquidi perduti portano via una parte dei principi
aromatici.
La digeribilità di contro aumenta notevolmente. Con l'arrostitura si
perdono il 40% d'acqua, il 45 % di vitamina B1, il 30 di B2 e 50%
della .vitamina PP.
Il bollito
La bollitura e' forse il metodo di cottura che nel passato ha dato
origine alle maggiori discussioni. Oggi si sa che i componenti solubili
in acqua della carne hanno un valore nutritivo limitato, anche se
posseggono alcune interessanti attività extranutrizionali, "digestive"
soprattutto, collegate ai peptoni, prodotti che derivano dalla
demolizione delle sue proteine. Il brodo ottenuto da carne, messa in
pezzi nell'acqua fredda e portata lentamente ad ebollizione, contiene
dal 5 al 10 per cento di proteine, quantità varie di grassi, il 50-70 % dei
minerali e buona parte delle vitamine B. Nel brodo passano anche sali
minerali e vitamine contenute nei vegetali, spesso aggiunti alla carne
per la bollitura.
La carne lessata, comunque, conserva gran parte delle sue proteine e,
avendo perduto acqua, a parità di peso ha un valore superiore della
carne fresca. La scarsa digeribilità del bollito deriva dalia sua maggiore
concentrazione proteica, ma sopratutto dalla perdita appunto di peptoni
e altri componenti solubili in acqua.
Le carni hanno un certo contenuto di grassi, come i quarti anteriori.
Anche alcune preparazioni ottenute dalle carni (zamponi, cotechini,ecc.)
devono essere bollite.
La frittura (Attenzione al tipo di grasso-olio utilizzato)
La frittura dela carne avviene attraverso il calore trasmesso da un
grasso. La temperaturadi quest’ultimo va controllata prima che
incominci a decomporsi ed inizi a "fumare", il che e’ da evitare. Il
"punto di fumo" e' specifico per ogni tipo di grasso e varia cosi:
120 gradi per il burro; 200 per lo strutto; 230 per gli oli vegetali. Per
essi si puo' parlare di valori medi perche' ogni olio ha il suo valore
particolare ma mediamente, perché a loro volta gli oli presentano
notevoli differenze.
Sono adatte le carni tenere ed in tagli sottili. In questo caso si ha la
rapida evaporazione dell'acqua e la scissione del collageno con
riduzione della dimensione della fetta di carne. Il valore nutritivo resta
buono. Se le carni sono ricoperte con uovo e/o pane, si generano
composti molto aromatici e gustosi: infatti sotto la crosta I'alimento
resta morbido e cuoce nel proprio succo.
Durante la frittura a temperature troppo elevata, vale a dire oltre il
"punto di fumo" dell'olio, ma soprattutto fatta con olio usato molte
volte,si originano componenti tossici ed irritanti per lo stomaco, il
duodeno e il fegato. Anche per questo il grasso nelle frittura va sempre
eliminato. Se la frittura viene fatta, invece, con poco grasso e in un
tegame coperto, si ha una preparazione più simile al brasato.
L'umido, lo stufato, il brasato
La caratteristica principale degli umidi, brasati e stufati e' che la carne
viene cotta a lungo e diventa tenera e digeribile.Viene perso circa il 40
per cento dell'acqua e nel liquido di cottura passano gran parte del
minerali. Si ha la distruzione del 50% delle vitamine.
Brasatura deriva da brace e signirica in teoria cuocere in una pentola
chiusa circondata sotto e sopra da brace. In pratica il brasato si prepara
cuocendo grossi pezzi di carne con poca acqua in un recipiente chiuso.
Si differenzia dallo stufato perche’ in quest'ultimo si usa piu' acqua e i
pezzi di carne sono piu’ piccoli. La temperatura e' relativamente bassa,
in quanto regolata dal punto di ebollizione delI'acqua, il che e’molto
adatto per trasformare ii collogeno in gelatina. E' quindi indicato per
tagli di carne ricchi di tessuti connettivi.
La stufatura e’ un metodo analogo, ma con tempi di cottura piu' lunghi
di quelli della brasatura, anche per la maggior quantita' d'acqua
impiegata.
Cottura a microonde (per chi non ha tempo)
Il metodo di cottura con forno a micro-onde puo' essere considerato a
meta tra l'"asciutto" e l'"umido". IL calore viene generato dalle onde
elettromagnetiche "dentro" all'alimento, in particolare "investendo"
soprattutto l'acqua, meno le proteine e i grassi. I cibi vengono cotti
generalmente in modo abbastanza uniforme; ma data la limitata
penetrazione delle onde elettromagnetiche, bisogna che i pezzi non
siano piu' spessi di cinque centimetri. Anche se il calore generato
all'nterno si diffonde a tutto il pezzo, se questo pero' e' grosso ed
irregolare, la cottura puo' non essere uniforme. Vi sono in proposito
forni a micro-onde nei quali il piatto in cottura viene girato in modo
regolare.
Caratteristica peculiari di questo tipo di cottura e' la rapidita'. Tende
comunque, e forse proprio per la sua "sveltezza", a far perdere agli
alimenti piu' liquidi dei metodi convenzionali. Di contro, "gelatinizza"
subito il tessuto connettivo ed e' quindi indicato per le carni che ne sono
ricche.