Sono i grassi a far ingrassare

Le attuali statistiche fanno rilevare che coloro che presentano eccessivi accumuli adiposi nella zona addominale (obesita' androide o addominale) presentano un rischio piu' elevato di andare incontro ad ipertensione, diabete mellito ed iperlipidemia rispetto agli individui che, invece, accumulano grasso principalmente nella regione gluteo-femorale (obesita', ginoide).

Come criterio di valutazione della distribuzione del grasso corporeo si puo' utilizzare il rapporto fra le circonferenze a livello addominale (vita) ed a livello dei glutei (fianchi). Si considera aumentato il rischio per quei soggetti nei quali questo rapporto e' superiore a 0,9, se di sesso maschile, o a 0,8, se di sesso femminile.

Importanza del dimagrimento.

Per questi individui, pertanto, risulterebbe particolarmente vantaggioso riuscire a ridurre i depositi adiposi addominali in modo tale da riportare il rapporto circonferenza vita/circonferenza fianchi a. valori prossimi a 0,85 per i maschi e 0,7 per le femmine. Questo, naturalmente, vale anche per soggetti non obesi, ma che presentino questa particolare distribuzione.
Ma consideriamo, invece, il caso di una donna che, come frequentemente accade, abbia il problema di accumulare grasso nella parte inferiore del corpo: come dovrebbe comportarsi?
In questo caso, se il rapporto circonferenza vita / circonferenza fianchi e' uguale o inferiore a 0,7, se la donna gode di buona salute, non e' affetta da diabete (e neppure ha predisposizione familiare per la malattia) ed ha pressione sanguigna, colesterolo e trigliceridi nella norma, puo' addirittura essere piu' conveniente per lei tenere qualche chilo in piu', piuttosto che tentare disperatamente ed in tutti i modi di perdere peso, per poi magari recuperarlo,dato che questa continua oscillazione ponderale non e' affatto scevra da inconvenienti.

Rischi delle - diete yoyo -.
Se e' vero che l'obesita' rappresenta un fattore di rischio per la salute, anche le cosiddette diete yo- yo (ripetuto dimagramento e recupero del peso perso) non sono da meno, come e' stato ancora recentemente riportato in un articolo pubblicato sul New England Journal of Medicine. Infatti, fra 3 mila e piu' individui (uomini, e donne) che sono stati seguiti per 14 anni nell'ambito del Framingham Heart Study, l'indagine che fa tutt'ora testo per le malattie cardiovascolari, i soggetti il cui peso era variato spesso, o di molto, sembravano presentare una mortalita' piu' elevata rispetto a coloro che, invece, avevano mantenuto un peso stabile. Per i primi, inoltre, era anche maggiore il rischio di andare incontro a malattia coronarica.
La fluttuazione del peso corporeo, quindi, sembra essere un fattore di rischio per la cardiopatia e per la morte improvvisa altrettanto importante dello stesso sovrappeso. Questo deve far riflettere, se si pensa che, secondo quanto affermato da dall'Istituto di nutrizione umana della Columbia University, negli Stati Uniti il 95 per cento di coloro che perdono peso lo recupera entro un anno. Anche in Italia la frequenza,del recupero del peso dopo una dieta dimagrante e' molto elevata, per cui accade frequentemente che, al primo tentativo, ne seguono altri, spesso, altrettanto fruttuosi. Ma il motivo per cui il ripetuto dimagramento ed il successive recupero del peso rappresentano un rischio per la salute non e' ancora ben chiaro. Recenti studi della Mayo Clinic di Rochester negli Stati Uniti spiegano perche', per perdere peso e mantenere il risultato nel tempo, sia conveniente seguire una dieta a basso contenuto di grassi associate alla pratica di un esercizio fisico moderato.
I grassi, infatti, andrebbero limitati non solo per il fatto che gli alimenti che ne sono ricchi apportano anche tante calorie (1 grammo di grasso da' 9 calorie, 1 grammo di proteine o di carboidrati 4) , ma anche perche' le calorie provenienti dai grassi vengono immagazzinate piu' facilmente di quanto non accada per le calorie sviluppate dai carboidrati o dalle proteine. Gli scienziati, in definitiva, sono orientati a credere che l'obesita possa essere messa in rela- zione piu' con il quantitativo di grassi che con il solo numero delle calorie.
Cosi' se ingeriamo 100 calorie in piu' rispetto al fabbisogno e queste calorie provengono dai grassi l'organismo ne brucia 3 e ne immagazzina p7 come tessuto adiposo. Se le 100 calorie invece provenissero da carboidrati(pasta-pane) l'organismo ne utilizza 23 lasciandone 77 da immagazzinare.
Le conseguenze sul peso sono quindi ovvie.

PER MANTENERE IL GIUSTO PESO
Allora, che cosa bisogna fare per non recuperare il peso perso? Secondo gli esperti, e' necessario un adeguato programma : attivita' fisica associata a una dieta a basso contenuto di grassi. Sarebbero invece sconsigliabili le diete a contenuto calorico molto basso che presentano l'inconveniente di ridurre la capacita' di bruciare le calorie. Si tratta, infatti, di un meccanismo di sopravvivenza messo in atto dallo stesso organismo che si difende dalla scarsita' di cibo a disposizione riducendo ii suo consumo di energia. Pertanto, quando poi si ricomincia a mangiare di piu', i grassi vengono accumulati ancor piu' velocemente di prima. Per cui si recupera tutto il peso perso e anche qualcosa in piu'.
Un modo per ovviare a queste continue oscillazioni di peso e' rappresentato dall'attivita' fisica che, bruciando calorie, consente di perdere peso pur assumendo un adeguato quantitativo di alimenti.
Fino a quando la quantita' di cibo rimane ragionevole, l'organismo continuera' a bruciare calorie in modo piu' rapido sino ad alcune ore dopo lo svolgimento di un esercizio flsico. Quindi, coloro che praticano regolarmente l'attivita' fisica hanno una piu' elevata probabilita' di non recuperare il peso perso e tendono anche a perdere una maggiore percentuale di grasso rispetto ai soggetti sedentari.

In definitiva, se si decide di iniziare un programma dimagrante, lo si deve fare seguendo quegli accorgimenti (quali appunto la riduzione del grassi ed una regolare attivita' fisica) che aumentano la probabilita' di successo. Infatti, come concludono vari esperti americani, o il programma dimagrante si basa su questi presupposti oppure puo' addirittura essere meglio non iniziarlo neppure .
Quindi alimentazione equilibrata ed un adeguato grado di attivita' fisica.


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