Il generoso mirtillo!

Il Vaccinium myrtillus, noto anche come mirtillo nero, e’ un arbusto a foglie caduche e bacche di un caratteristico colore blu-nerastro che cresce nelle zone boscose situate al di sopra dei 1000 metri d'altezza.
Gia’ noto nell’antichita’, il mirtillo nero veniva consigliato da Dioscoride (I secolo d.C.) per curare la dissenteria, tant’è vero che nella tradizione popolare esso e’ rimasto legato a questa proprietà pur possedendone altre altrettanto preziose.

Foglie:
contengono tannini, principi attivi dotati di attività astringente e antidiarroica e la neomirtillina che ha invece un effetto ipoglicemizzante.

Frutti:
contengono numerosi principi attivi la cui azione si esplica principalmente a livello dei capillari le cui parti vengono protette e rinforzate. Proprio per questa ragione nella couperose, un difetto particolarmente diffuso nel sesso femminile,possono essere d'aiuto le creme a base di mirtillo. I frutti vengono anche utilizzati in oftalmologia per migliorare la visione notturna e in alcune retinopatie. Quindi se desiderate muovervi al buio con I’agilita’ di un gatto cercate di consumare queste saporitissime bacche.
Del mirtillo la farmacopea popolare esalta anche l’attivata’ antisettica che si esplica soprattutto a livello delle vie urinarie.
Secondo la tradizione popolare, infatti, il succo acidulo del mirtillo provocherebbe nell'urina modificazioni tali da rendere impossibile o comunque difficile la crescita batterica.Uno studio apparso qualche anno fa sul Joumal of Urology pare dar ragione alla tesi sostenuta dalle nostre nonne: il succo di mirtillo toglierebbe a certi batteri la capacità di aderire alle mucose impedendo loro di annidarsi nei tessuti. Ottime anche le bacche intere: mezza tazza di mirtilli fornisce 23 calorie, 4 grammi di fibre, vitamina C ed E.
Ricordiamo anche il mirtillo rosso o Vaccinium vitis-idaea, piccolo arbusto che cresce a quote piu’ alte del mirtillo nero caratterizzato da bacche di colore rosso acceso. Le sue virtù terapeutiche sono simili a quelle descritte per la varietà nera, tuttavia I'azione piu’ intensa e’ quella esplicata a livello intestinale.

In tazza...
Le tisane rappresentano un mezzo terapeuticamente utile nella cura dei malesseri in quanto agiscono stimolando i naturali processi di difesa dell'organismo. Le erbe utilizzate per la preparazione delle tisane devono essere raccolte al momento giusto (tempo balsamico), specie in ambiente adatto, selezionate, controllate e miscelate da un esperto come il farmacista.
Una volta acquistate, devono essere conservate in ambiente asciutto e preparate seguendo precise regole: solo in questo modo e’ possibile trarre i massimi vantaggi dai principi attivi in esse contenuti.

II decotto:
per preparare un decotto le erbe vanno messe in acqua e fatte bollire insieme a essa.

L'infuso:
si ottiene invece versando acqua bollente sulle erbe.

Le dosi:
In genere il dosaggio raccomandato e’ di due tazze da the al giorno, che corrispondono a circa 400 grammi di bevanda.

I tempi:
rispettate anche i tempi di assunzione indicati poiché la tisana deve essere presa in un particolare momento della giornata a seconda dell'effetto che si vuole ottenere. Una tisana a effetto lassativo dovrà, essere bevuta alla sera, una tisana digestive andrà assunta dopo i pasti.

Il gusto:
il piu’ delle volte le tisane hanno un sapore amarognolo che a molti puo’ risultate sgradito. In tal caso e’ bene dolcificare la bevanda ricorrendo a un altro prodotto benefico e naturale: il miele grezzo.


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