Incontri d'autore

GIULIO CRISANTI
Genesi della comunicazione

di Donato DI POCE




La coscienza e la persistenza nel tempo ( attivo da oltre un trentennio ) dei suoi moduli espressivi ( astratto e -informale geometrico ) pone Giulio Crisanti tra gli autori degni di massima attenzione per i suoi " geroglifici" della comunicazione , il suo Neo-Costruttivismo Elettronico, i suoi microcircuiti esistenziali.

Autore colto e riflessivo realizza nel tempo tre tappe fondamentali del suo lavoro che potremmo così definire: la prima come una fase di Embrionalità Gestuale, caratterizzata da una genesi del segno molto vicina alle ricerche di Scanavino, Crippa, Dova; una seconda fase di Impronte Geometriche, caratterizzata dalla genesi del colore che non nasconde il suo amore per i ritmi e le composizioni di Klee e Kandinskij; una terza fase di Labirinto Segnico, in cui elabora un suo linguaggio autonomo e originale pur non ignorando le esperienze internazionali di Leger ( rivisitato in chiave elettronica ) , e Pollok e senza ignorare la ricerca futurista ( specialmente Balla ) e l'esperienza informale di Vedova.

Era naturale che fin dai suoi esordi degli anni '60 la sua pittura fosse apprezzata da Maestri del calibro di Mirò e da critici come F. Bellonzi e M. Calvesi.

Le sue opere recentemente proposte sono caratterizzate da sbalzi, contrazioni, attraversamenti, in un gioco armonioso ed equilibrato di segni e colore in cui viene svelata l'anima di quadri elettrici e cavi coassiali, microchip e antenne satellitari con un tessuto cromatico teso a svelare e rivelare la struttura anatomica dei moderni totem della comunicazione, proponendoci le fibre emozionali e l'anima pulsante del rame e del silicio, ( un'operazione concettuale parallela a quella che Burri ha fatto con la metamorfosi della materia ).

La tecnica di Crisanti è di una precisione geometrica e di un eclettismo rilevante, spaziando tra disegno, acrilici, olii, scultura, design.

Una visione d'insieme di opere come " Memorial Point", " La tecnologia: sempre e comunque", "Livelli di sviluppo", Strutture", degli anni '90, ci danno l'impressione di "griglie", " Reti" " Ponti Radio " per comunicare una grande solitudine e una grande solidarietà, sembrano riproduzioni sismografiche di una topografia interiore ed emozionale , una partita a scacchi con il silenzio di chi è consapevole che solo il " gesto", " l'azione " è vita costruendo imperterrito segno dopo segno la sua " Polis" elettromagnetica sulle rovine morali e ed esistenziali della della nostra civiltà telematica.