Incontri d'autore

GIOVANNA FILOCAMO

di Sergio GABRIELE




Giovanna e' di Frosinone, e' del '64, ha esperienza di grafica con all'attivo illustrazioni di manifesti e libri, ma e' la pittura il suo sornione grido. Difatti parte in tutte le sue opere da una quasi scontata cultura "fumettara", una rappresentazione falsamente pubblicitaria, per arrivare, con un uso del colore amorevole, a scardinare l'iconografia. Le sue mannequin dai seni mostruosamente gonfi, palle perfette, sembra che escano dalla gabbia del cromatismo ovvio, sfruttando un particolare, un motivo, una serie di pennellate ribelli, per fuggire come da un cattivo ingaggio. Le forme enfatizzate ricordano appunto gloriosi antichi fumetti, Vartan in testa, rivisitate nelle pose glamour della peggiore cultura da copertina. Ma, un volto mancante, uno strappo sulla tela, l'esclusione "totalizzante" di alcuni particolari (per tutte la "santificazione della scarpa", stupenda), danno il senso del riprendersi, da un percorso fallimentare. Non a caso Giovanna si e' intitolata in una sua mostra "I fantasmi dell'infanzia", perche' ora le figurine si fanno risentire, traboccanti di calore, erotico transeunte, a meta' strada fra la sintesi cromatica, la liberazione delle forme, e l'immancabile passato. Sembra descritto un suo quadro, con un cuore a meta' fra un tuffo in un naufragio di colori e una catena su sfondo vuoto, intitolato in modo tragico-ironico-esaustivo OMAGGIO A MOSCHINO.