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"Il Filo e Il Seme" dell'Arte Contemporanea
Artemisia's sisters

di Donato Di Poce


Nell'attuale panorama culturale Italiano si distingue per la sua attività e propositività nel campo dell'Arte Contemporanea l'Associazione Culturale per la creatività al femminile " Il Filo e Il Seme " di Milano, fondata nel 1996 da due Artiste ( S. Cibaldi, A.Verdirame ) e che ha subito raccolto consensi di pittrici, scultrici, operatrici in ceramica,vetro, grafica, design, fotografia etc...

Tra i suoi sostenitori e padrini morali e culturali c'è da segnalare la giornalista N. Aspesi e il critico d'Arte R.Barletta che cogliendo lo spirito, l'elemento di innovazione e di creatività rinnovata dell'Associazione all'insegna della multimedialità, e di un vissuto sociale particolare, ha proposto e realizzato un progetto espositivo di tutto rilievo , ( Artemisia's sisters ).

Nella presentare l'Associazione, Barletta scrive infatti che " il nome si rifà a due archetipi: il seme, come elemento che genera la vita, e il filo, come la capacità di raccontarla vivacemente..."

Il progetto prevede dopo l'inaugurazione avvenuta in febbraio con una collettiva di una quindicina di Artiste, altre mostre d'arte mensili con due artiste per volta ed eventuali performance di mimo e danza, nello spazio espositivo di V. Solferino, 31 messo a disposizione dall'intelligenza solidale e creativa della stilista di moda Marilina Lunardon che realizza spesso in sintonia con le Artiste, abiti unici di straordinaria bellezza e attualità.

Ad Artemia's sisters , cioè la mostra delle "sorelle" attuali e ideali di Artemisia Gentileschi, famosa pittrice del Seicento, ( dal 7 febbraio al 5 marzo ) parteciparono tra le altre di artiste importanti come F. Fedi (alfabeti Etruschi e libri in Bronzo ), A. Verdirame ( Totem in terracotta ) , M. Secol ( Trittico in lino greggio con richiami concettuali al " rammendo ") , B. Aprea ( visioni surreali ) M. Micozzi ( eros in frammenti ), S. Cibaldi ( libri in terracotta, tracce vegetali, maschere in cartapesta ), I. Gorini ( interessanti collages che ricordano Burri e Fontana ), A. Ferrario ( impronte dorate, costellazioni e due interessantissime opere " La signora delle maree" e " Ciotola per raccogliere rugiada" ), L. Castano ( Opere su carta su fondi neri che ricordano ancora esperienze di Fontana ), P. Buttinoni ( Totem Blu in legno intagliato ) e una bellissima performance del mimo Maria Grazia Galuzzi.

Da notare la prevalenza dell'elemento materico e artigianale in queste artiste che pure non disdegnano ricerche concettuali e una nuova socialità dell'Arte portatrice di un vissuto "diverso" e di una creatività sperimentale svincolata dalle logiche di mercato, in cui il corpo è vissuto come trasduttore semiotico e in cui sembrano azzerate le dimensioni di spazio, tempo socialità; insomma una comune matrice antropologica sembra caratterizzare la ricerca di queste artiste più preoccupate di comunicare e trasmettere il contesto storico, culturale, emozionale della creatività e del desiderio al femminile che non di riproporre culture pseudo-avanguardistiche e subalterne al sistema dell'arte, più interessate ad un umanesimo che tenga conto dei valori tecnici e materiali che costituiscono l'opera che all'esasperazione di formalismi e concettualismi avulsi dalla vita quotidiana ed emozionale, sociale.

Uno sguardo d'insieme dei lavori di queste artiste, suggerisce anche la presenza e coscienza comune di una cultura Archeologica, una microstoria al femminile più interessata al manufatto che all'oggetto, quasi a ricomporre e ricucire un rapporto tra "maschile" e "femminile" dopo gli strappi ideologici del l femminismo degli anni '70.