LA PREISTORIA

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Signori, che ci crediate o no, siamo nella preistoria!
Periodo lunghissimo durante il quale i nostri progenitori si sono lentamente evoluti, assumendo la posizione eretta, modificando il loro aspetto, sviluppando sempre più quelle facoltà che ci hanno reso unici nella storia evolutiva di questo nostro pianeta.
E' durata più di tre milioni di anni questa lunga avventura. Pensate... se si riducesse tutta la storia dell'uomo alla durata di un anno, il periodo occupato dalla preistoria durerebbe dal primo gennaio al trenta dicembre. Gli ultimi cinque millenni, quelli della storia vera e propria, starebbero comodamente nell'ultimo giorno.
Ma in tutto questo tempo, cosa hanno mangiato i nostri antenati?
Noi non abbiamo rivelazioni sensazionali, non abbiamo scoperto la ricetta del "cosciotto di dinosauro in salsa ai frutti di bosco"!
Ma sicuramente sia la carne che i frutti sono stati cibi della preistoria. Gli scienziati, attraverso lo studio dei resti fossili, hanno potuto stabilire che le abitudini alimentari hanno subito una evoluzione legata alle diverse condizioni ambientali in cui l'uomo viveva.
Gli ominidi del paleolitico si nutrivano di tutto ciò che la natura spontaneamente offriva: frutti, foglie, semi, bacche. radici, tuberi, germogli, non disdegnavano insetti, molluschi. uova, larve, vermi, che erano una preziosa fonte di proteine. Ed è inutile che storciamo il naso... a quei tempi i supermercati non c’erano... bisognava arrangiarsi!
Quando a metà dell’era paleolitica arrivò l’ultima glaciazione e quasi tutta l’Europa e l’Asia diventarono una distesa di ghiacci, l’uomo rischiò l’estinzione e dovette modificare il suo regime alimentare adattandosi ad una dieta prevalentemente carnea. Se la cavò perché nel frattempo aveva scoperto il modo di produrre il fuoco con il quale poteva difendersi dal freddo e dall’assalto notturno delle belve, ma soprattutto poteva cominciare a cuocere le carni degli animali che cacciava.
Nel Mesolitico continuò la pratica della caccia e della pesca, ma è il Neolitico l’era dei grandi cambiamenti, anzi è l’era della prima rivoluzione produttiva della storia: la rivoluzione agricola del Neolitico. l’uomo coltiva i campi, alleva animali, passa dal nomadismo alla sedentarietà, costruisce i primi villaggi, intensifica la produzione di oggetti e di utensili. Inizia il dominio della Terra che l’uomo trasforma con l’impronta della sua intelligenza.
Nel nostro quadro animato abbiamo voluto fissare proprio un momento di vita in un villaggio neolitico cercando di ricostruire le attività quotidiane.
Ci siamo ispirati anche ad Oetzi, la mummia di Similaun, per ricostruire il suo modo di vivere, di lavorare e di nutrirsi, ma anche perché ci somigliava sicuramente più degli altri primitivi.
Osserviamo come il grano veniva battuto, per separare i chicchi dalla pula e poi il momento della macinazìone fatta schiacciando i chicchi stessi fra due pietre di forma adatta. Doveva essere un lavoro piuttosto faticoso e ottimo esercizio per sviluppare bicipiti e pettorali. I primitivi di sicuro non avevano bisogno del body bilding per farsi i muscoli!
La farina ottenuta, impastata con acqua, serviva a preparare delle focacce che venivano colle sulle pietre roventi. La conquista del pane lievitato arriverà più tardi. presso i Sumeri, forse per aver impastato per errore la farina utilizzando birra anziché acqua...
Quasi tutti gli alimenti base dell’umanità stanno per nascere: dall’orzo si ricaverà la birra, dal succo d’uva il vino, dalle olive l’olio. Con la pastorizia inizierà anche la produzione dei latticini e la lavorazione della lana.
Il fuoco è già da tempo utilizzato per cuocere i cibi, e sicuramente il coniglio, che viene arrostito sullo spiedo doveva essere tenero e gustoso, reso ancor più profumato buttando sul fuoco qualche ramo di piante aromatiche.
Accendere il fuoco era un’operazione piuttosto difficile in assenza di zolfanelli, accendini e dispositivi piezoelettrici. ma con impegno e pazienza, battendo due pietre piriche o surriscaldando un legno asciutto e secco, era possibile far nascere la preziosa fiammella.
Il fuoco alimentava anche i forni per cuocere la ceramica o per fondere i metalli ricavando oggetti sempre più belli e funzionali.
La vita nel villaggio neolitico era operosa, ognuno contribuiva alle attività del gruppo, c’era chi intrecciava cesti, chi conciava pelli, chi avviava la produzione di tessuti, chi continuava a riempire le dispense con i doni della terra.

La lunga fase preistorica sta cedendo il passo alla storia, quella con la S maiuscola.
Dall’ingegno umano nascerà la scrittura che ci regalerà testimonianze più precise e, a prova di tempo, anche sulle abitudini alimentari.
Verranno grandi civiltà, favorite proprio dai progressi in campo agricolo, dall’abbondanza dei raccolti che permetterà scambi e commerci, alti tenori di vita alle élites e la possibilità di destinare energie fisiche e mentali all’inventiva, alla fantasia, alla creatività in tutti i campi.
Verranno i Fenici, i Sumeri, gli Egiziani, i Greci, ciascuno con la propria specificità di gusti e di cultura.
Verranno anche i Romani...

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