Il ponte nella città per un sistema integrato della diversabilità

Laboratorio itinerante di attività educative e formative, elementi di vita, di studio e creatività .

Viaggio dal concreto all’ astratto nella programmazione individualizzata per gli alunni svantaggiati e diversamente abili.

Premessa

Le finalità, gli obiettivi, a breve e lungo termine, di questo progetto, scaturiscono da considerazioni operate sulla diversificata e particolare tipologia di alunni disabili che, nell’anno in corso, sono presenti nei tre Istituti scolastici aderenti alla rete: Scuola Secondaria di 1° Grado “G. Di Biasio”, Scuola dell’Infanzia e Primaria del 1° Circolo Didattico “D’Annunzio”, Scuola dell’Infanzia e Primaria del 2° Circolo Didattico “Enzo Mattei” di Cassino.

Gli stessi scaturiscono, altresì, dallo scambio culturale e professionale lievitato nell’ambito degli incontri sulla continuità didattica con la scuola primaria e secondaria di primo grado. La dialettica collegiale ha permesso:

bulletd’individuare i punti fondamentali e prioritari per una corretta programmazione integrata in funzione degli alunni disabili, prevedendo le differenti gravità dei casi da accogliere , riflettendo su quelli ospitanti e ospitati ;
bulletdi codificare gli interventi volti a predisporre gli ambienti funzionali ed attivare le corrette strategie per ottenere agli obiettivi relativi al singolo caso.

Gli elementi di programmazione individualizzata e d’integrazione scolastica per gli alunni disabili, il nuovo ruolo della scuola,  hanno suggerito il progetto. Si è ipotizzato un percorso pluridisciplinare, in laboratori operativi aperti, attraverso i quali realizzare iniziative che coinvolgano gli alunni diversamente abili, favorendo l’apprendimento nelle diverse aree, nei contesti quotidiani interni alla scuola e della propria città. Con il coinvolgimento delle persone che ne condividono il tempo e le tante attività nell’arco della giornata : i compagni, i genitori, al fine di produrre un discorso continuo e proficuo per tutti.

Descrizione

Il titolo nasce dal pensiero rivolto a quel tratto di strada, di diversa grandezza e composizione architettonica, che ogni giorno consente all’individuo di oltrepassare quella barriera naturale, che può essere un “fiume”, ed inserirlo nella vita cittadina o, di contro, rapportarlo con la vita extracittadina.

Il ponte quindi è uno strumento fondamentale per consentire la comunicazione oltre una barriera. Anche i ragazzi lo attraversano giornalmente. Tante realtà diverse e una scuola in comune, un ponte in comune. È lo spazio obbligato da percorrere ogni giorno e che consente agli alunni il primo approccio di comunicazione e socializzazione quotidiani. Nell’attraversare il ponte è possibile osservare le azioni dinamiche della vita giornaliera attraverso le persone che ti affiancano o che si incontrano. “Il ponte con la città” diventa cosi lo spazio vitale attraverso il quale si evolve naturalmente la società cittadina e nello specifico l’educazione di tanti ragazzi. Senza il ponte non potrebbe esserci dialogo socio-relazionale tra la scuola e l’esterno. Gli obiettivi e le metodologie d’intervento evidenziano la forte volontà delle Scuole coinvolte di operare in sinergia con il resto della città, gli enti, il territorio. Tale forza di volontà nasce anche dall’esigenza di non essere un “angolo” temporaneo per i ragazzi disabili che la frequentano, ma essere un concreto punto di riferimento, un laboratorio aperto in continua evoluzione. Una struttura capace di consegnare al territorio soggetti autonomi almeno nei bisogni della vita quotidiana. Di produrre, anche in futuro, la stessa attenzione dei compagni, del personale scolastico, dei cittadini, degli organi politici e dei mass-media, verso la situazione e le necessità delle persone disabili e delle loro famiglie.

Il progetto consentirà di approfondire la quotidianità della città, entrare nelle case dei cittadini, negli uffici. Sostare nelle piazze per dialogare, proporre soluzioni a problemi, presentare e costruire un lavoro quotidiano, discutere le difficoltà incontrate e condividere i successi conseguiti dai ragazzi con l’uomo qualunque come in un mercato di fiera. I percorsi proposti nel progetto si susseguiranno in modo programmato. Vedere, pensare e dire daranno origine all’osservazione e alla comunicazione, il fare consentirà di completare concetti astratti. Con gli alunni diversamente abili ed i loro compagni, svantaggiati e non, la scuola opererà nel territorio attivamente.

Realizzazione di un percorso interdisciplinare integrato tra scuola e ambienti esterni, nel rispetto della globalità dei linguaggi e delle moderne tecnologie, attraverso il quale strutturare esperienze pratiche che favoriscano:

bulletdiverso comportamento dell’organizzazione scolastica all’interno del tessuto territoriale;  l’apprendimento nelle diverse aree con le attività operatorio – concrete dirette;
bulletil rapporto tra scuola e la famiglia dell’alunno diversamente abile;  il rapporto tra città e alunno diversamente abile;
bulletle potenzialità dei singoli individui utilizzate nei diversi contesti sociali;
bulletla ricerca di soluzioni ai bisogni personali o d’interesse collettivo;
bulletl’autonomia personale dell’alunno;
bulletil rafforzamento dell’autostima e della fiducia nelle proprie capacità;
bulletil potenziamento della comunicazione verbale e non verbale per mezzo di linguaggi diversi (mimico-gestuale, manipolativo, motorio), volti al raggiungimento di un’autonomia espressiva alternativa;
bulletil potenziamento della capacita di ascoltare e comprendere messaggi diversi ed esprimersi rielaborandoli con codici diversi;
bulletoffrire a tutti gli alunni diversamente abili e svantaggiati l’opportunità di utilizzare al meglio le proprie potenzialità, ampliare il bagaglio di competenze, favorire il processo di apprendimento e d’integrazione, attraverso esperienze pratiche strutturate all’ interno della scuola, di preparazione a quelle esterne, tipiche della quotidianità , un graduale passaggio dal concreto all’astratto, dal laboratorio al vissuto. Tutto ciò attraverso la conoscenza delle nuove tecniche di comunicazione, lo scambio relazionale con gli altri;
bulletpreparare gli alunni normodotati a convivere con le problematiche della diversità, a considerare i limiti, le potenzialità, a condividere tempo e spazio con rapporti individualizzati e collettivi verso i compagni diversamente abili;
bulletconsolidare il rapporto con i genitori degli alunni e con gli enti territoriali, mediante l’attivazione di uno sportello d’ascolto itinerante.

Gli alunni diversamente abili sono i diretti protagonisti del progetto, ad essi si affiancano ragazzi che manifestano un disagio non certificato, ma comunque in difficoltà con l’integrazione scolastica e sociale. Gli alunni delle tre scuole sono coprotagonisti in diverse forme e modi al fianco dei compagni diversamente abili, sono la “continuità”, intesa come presenza assidua dei docenti nelle attività didattiche e nelle possibili attività pomeridiane extrascolastiche.

Immagini dalla presentazione del progetto

Su I incontro Mostra dei manifesti