LA SCUOLA

Gli studenti
La scuola ospita circa 700 studenti, provenienti dal centro della città, dalla periferia, che è piuttosto estesa, e dai paesi vicini (Cervaro, S. Elia Fiumerapido, Rocca D’Evandro, Piedimonte S.Germano, S.Pietro Infine, Pignataro Interamna, S.Apollinare Villa S. Lucia, Mignano); gli alunni pendolari utilizzano prevalentemente i mezzi pubblici, alcuni sono accompagnati dai genitori che vengono a Cassino per esigenze lavorative.
La presenza di alunni stranieri è ancora bassa, mentre è progressivamente aumentato, negli ultimi anni, l’inserimento di alunni diversamente abili, con deficit prevalentemente psico-fisico. La popolazione scolastica è costituita da fasce di livello sociale e culturale diversificate: accanto ad alunni motivati allo studio e sostenuti da famiglie culturalmente elevate, frequentano alunni con situazioni di svantaggio sociale, culturale, economico.
La scuola, in passato, è stata comunque sempre attenta ai bisogni dell’intera popolazione scolastica e alle aspettative delle famiglie offrendo a tutti gli alunni occasioni di crescita personale, con tassi di abbandono pressoché nulli e di ripetenza relativamente bassi.
Le classi attualmente funzionanti sono 30 di cui 12 prime, 9 seconde e 9 terze. La lettura dei bisogni reali in contesti reali deve monitorare, per formare la persona, le caratteristiche psicologiche (stili di vita,modalità comunicative e linguistiche), le caratteristiche cognitive e comportamentali indotte dall’ambiente e dalla società contemporanea (patrimoni valoriali, fragilità affettive, relazionalità degli alunni. Senza tale lettura non avremo mai una scuola della motivazione, del significato, della personalizzazione.
La risoluzione dei bisogni dell’alunno
Nella concezione di bisogno come “tensione di crisi” della persona che vuole realizzare la propria identità ed esistenza, accanto ai “bisogni attuali e contestuali” la scuola deve costruire i “bisogni di cittadinanza” non avvertiti e presenti nelle ricorrenti situazioni reali dell’alunno, ma che connotano le funzioni di vita future collocabili in situazioni di realtà ideali quali contesti affettivo-relazionali, contesti pragmatico-funzionali, contesti conoscitivi, contesti di comunicazione mediatica, contesti di cittadinanza, contesti esistenziali.
Queste “situazioni di realtà ideali” devono essere percepite dall’alunno come possibili e gestibili. La gestione positiva delle situazioni reali e ideali, che accompagnano il progetto di vita dell’alunno, deve diventare il criterio fondamentale della costruzione e verifica degli apprendimenti attraverso la formulazione di OF adatti e significativi verificabili con “compiti di realtà”. In una didattica operativa (laboratoriale) c’è un compito per l’apprendimento (scoprire e costruire conoscenze) e c’è un compito per la verifica degli apprendimenti (trasferire conoscenze, abilità, competenze in altri contesti).
Il compito, individuale o di gruppo, richiede prestazioni (processi cognitivi, motivazionali, relazionali) e prodotti da parte dell’alunno. Oggi fornire all’alunno autonomo strumenti di conoscenza significa uscire dall’aula e dal manuale, esplorare situazioni diverse di studio, attraverso compiti diversi dall’interrogazione o dal compito in classe. I luoghi della cultura territoriale (musei, biblioteche, teatri, monumenti), i luoghi dell’informazione massmediale e telematica (tv, internet, …), le letture extra aula incidono la cultura ed il pensiero dei preadolescenti, la scuola deve accogliere questo sapere informale e trasformarlo in pensiero critico-produttivo.

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