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Su Storia Liuteria L'esperto risponde Curiosità Tecnica musicale Strumenti a corda

 

 

Breve storia dello strumento

Le origini della chitarra che noi oggi conosciamo si perdono nella notte dei tempi. In alcune zone dell'oriente sono stati trovati reperti come dipinti e bassorilievi che raffiguravano uno strumento a corde che aveva delle analogie con la chitarra. Il documento principale proviene dalla Porta della Sfinge che si trova ad Alaja Huyuk, sede principale dell'impero Ittita, e risale al 1400-3500 a.c.. Si possono notare ancora analogie con i Liuti lunghi egiziani dello stesso periodo, ciò non sorprende in quanto si sa che gli Ittiti erano in contatto con gli egiziani. Successivamente sono state fatte molte ipotesi, l'unica cosa certa è che tra gli strumenti importati dagli arabi ci fu anche la chitarra moresca che per similitudine potrebbe essere l'antenata della chitarra spagnolo-araba (ispano-araba). All'inizio del XVI secolo la chitarra aveva 4 cori che solo verso la fine del secolo vennero portati a 5. La vera innovazione ci fu solo verso la fine del XVIII secolo, quando la chitarra fu munita di 6 cori e la forma fissata a quella che noi tutti conosciamo. Essa è fondamentalmente costitutita da una cassa di risonanza a forma di otto, alla cui estremità è collocato un manico e su di esso sono tese una serie di corde, (generalmente sei). All'interno della cassa armonica si trovano delle catene che servono a trasmettere meglio le vibrazioni sonore e a conferire allo strumento il massimo della resistenza ed elasticità. All'inizio dell'800 ci furono delle figure prestigiose dal punto di vista tecnico e musicale come: Mauro Giuliani, Matteo Carcassi, Luigi Legnani, Giulio Recondi, Ferdinando Sor, Dionisio Aguado ecc.. Di questi personaggi della storia della chitarra, possiamo ascoltare le stupende composizioni che rappresentano una perla di inestimabile valore nel repertorio chitarristico classico. Negli ultimi anni del XIX secolo la chitarra ha conosciuto un attimo di declino, in questo preciso istante viene fuori la figura di Francisco Tarrega che insieme a Miguel Llobet rappresentano la scuola spagnola di quel periodo. Se oggi la chitarra è vista e accettata come strumento da concerto di tutto rispetto, lo dobbiamo ad un grande interprete: Andres Segovia. Egli ha saputo, con la bravura che si addice ad un grande maestro, tirar fuori la chitarra dalle osterie, dove generalmente era confinata, e portarla nelle sale da concerto di tutto il mondo. Moltissimi compositori hanno dedicato dei concerti al grande maestro e tra i più famosi ricordiamo, la Fantasia para un gentilhombre di Joaquin Rodrigo. Gli interpreti che più si sono messi in luce dall'ottocento sono stati: Sor, Giuliani, Aguado, Tarrega, Ponce, Villa-Lobos, Rodrigo, Segovia, Diaz, Williams, Bream, Ghiglia, ecc..

 

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