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EDIFICIO MONUMENTALE SAN NICOLA

Le prime documentazioni scritte riguardo all'edificio di san Nicola risalgono all'anno 1055 quando don Giovanni, sacerdote della Civítas di Sant'Urbano, primo nucleo della futura città di Alvito, donò a Richerío, Abate dell'archicenobio di Cassino, la ventiquattresima parte della chiesa di San Nicola di cui era proprietario. Il titolo originario di questa chiesa era quello di San Nicola di Mira, in ricordo del vescovo di tale città, morto intorno al 350 d.C., modificato poi in San Nicola di Bari quando alcuni mercanti trafugarono il corpo del vescovo e lo trasportarono in questa città, dove gli fu dedicata una celebre basilica. Il culto di San Nicola, di provenienza abruzzese, era già esistente in Valle di Comino nel 1055: nel territorio di Atina era già stata costruita una chiesa dedicata a questo santo. Il tempio di Sant'Urbano è stato identificato con l'odierna chiesa di san Nicola posta alle falde Di Alvito; annesso ad essa tra il 1334 e il 1335 nacque il convento dell'Ordine dei Frati Minori. Questo nei secoli ebbe vari rifacimenti ed ampliamenti si arricchì in particolare nel 1516 grazie a benefici provenienti dalle rendite della chiesa di santa Maria del Campo concessi da Papa Leone X, dietro consenso di Raimondo di Cardona, Signore di Alvito. Nel 1595 la chiesa di san Nicola si presentava già maestosa e bella, con un'unica navata coperta a botte, impreziosita dalla presenza di due quadri di Raffaello, uno nella cappella dei Letteratis e l'altro in quella degli Elvino, oggi purtroppo smarriti. La facciata della chiesa, sporgente rispetto al filo del convento, é incorniciata da lesene e divisa da un marcapiano: quello inferiore, con il portale e due finestre laterali, quello superiore con tre finestre di cui la centrale dà luce ella cantoria coperta da volte a crociera. Nel 1700 il cenobio alvitano, dotato di un orto e possessioni annesse, aveva anche una proprietà di un ettaro e mezzo in territorio di Picinisco e ospitava solitamente 14 o 15 frati. Intorno al 1749 dimorò nel convento di san Nicola come maestro dei novizi il francescano Giovanni Vincenzo Ganganelli, teologo e canonista, che nel 1769 venne nominato Papa con il nome di Clemente XIV; in seguito ai grossi danni riportati a causa di un terremoto, questo Papa fece restaurare integralmente il complesso, dotando la chiesa di un bellissima coro ligneo intarsiato. Nel 1809 il convento o fu colpito da un primo decreto di soppressione; il 18 luglio del 1830 venne preso in possesso da padre Andrea Gatti di San Donato, passando dai Frati Minori Conventuali ai Frati Minori Riformati d'Abruzzo. Nel ‑ 1865 il convento fu definitivamente soppresso e l'edificio adibito ad ospitare scuole pubbliche. Oggi è sede dell'Istituto Tecnico Agrario di Alvito

 

BENVENUTI NEL SITO DEGLI ISTITUTI TECNICI AGRARI DELLA CIOCIARIA