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Linee essenziali del Piano dell’Offerta Formativa (POF ) 2.003/04.

PRINCIPI E STRATEGIE GENERALI

Gli Organi collegiali, con notevole intesa, hanno redatto, ciascuno nel proprio ambito di competenze, una "magna carta" del proprio itinerario di autonomia, i cui risultati fondamentali sono riassunti nel presente documento. Essi hanno individuato nel soddisfacimento di bisogni/valori l’obiettivo finale (la cosiddetta mission). Infatti, la scuola, è stata sempre caratterizzata da un forte tasso di autoreferenzialità, è stato tutelata dal segreto d’ufficio, dalla insindacabilità del giudizio espresso dal docente in voti, dallo schermo protettivo della discrezionalità didattica e dalla libertà d’insegnamento. In questo Istituto si è avviato un ribaltamento di tale filosofia sociale, puntando al raggiungimento di standard qualitativi alti, alla informazione corretta, alla trasparenza e alla collaborazione con la famiglia e gli studenti. Rovesciato, dunque, il vecchio dogma della incensurabilità si sono dischiuse due strade, entrambe apparentemente tese al perseguimento dello stesso obiettivo: l’ottimizzazione della qualità del servizio. In realtà si sono aperti due percorsi divaricanti: il primo vede la scuola schiacciata sulle richieste delle famiglie e degli studenti (una china facile e insidiosa perché corriva alla superficialità negli impegni didattici e nelle verifiche, alla promozione facile, alla lievitazione dei voti, al lassismo, all’adesione entusiastica a tutti i moti degli studenti); il secondo percorso teso alla interpretazione e mediazione dei bisogni legittimi delle famiglie e degli allievi, ma rincalzati dalle esigenze di una società rivolta all’innalzamento dei livelli culturali e attenta all’assimilazione e allo sviluppo del progresso scientifico e tecnologico, (un montante più impervio che argina fenomeni demagogici e di fronte agli investimenti dello Stato valuta in modo serio i risultati raggiunti).

La nostra istituzione scolastica crede di aver fatto quest’ultima scelta coraggiosa e impegnativa, ma praticando una strategia innovativa: informazione non edulcorata e studio attivo fondato su una stretta alleanza tra teoria e pratica. Perciò il POF si ispira alle seguenti strategie generali:

organizza il servizio secondo principi di flessibilità. In tale logica, l’insegnamento-apprendimento viene calibrato e adattato alle esigenze, agli interessi, alle inclinazioni del soggetto, rispettando i tempi differenziati di apprendimento. Perciò l’Istituzione sarà attenta nell’accogliere gli studenti e a galvanizzarli con iniziative culturali qualificate, ma duttili, anche mediante una serie di progetti innervati nella cultura del territorio e aderenti alle caratteristiche dell’indirizzo di studio. L’individualizzazione dell’insegnamento diventa un corollario automatico. Il servizio pomeridiano con l’attivazione di sportelli didattici tesi all’approfondimento e al recupero obbedisce ad una filosofia di fondo: creare una scuola che non si trasformi in un letto di Procuste, corriva a frenare le capacità di allievi brillanti e volenterosi o, al contrario, intransigente nel colpire ragazzi in forte passivo culturale; ma sia perfettamente rispondente alle inclinazioni, agli interessi e ai ritmi di ciascuno. Insomma: una scuola di servizio;

impegna i docenti ad approfondire i fondamenti epistemologici delle discipline e a fissare i saperi fondamentali, centrati non su una congerie di campi tematici o una sterminata serie di obiettivi, quanto sui "nuclei fondanti" delle materie. In sintesi l’attenzione sarà rivolta ai principi organizzatori strutturali delle discipline e alle metodologie specifiche;

formalizza in via permanente alcuni ambiti progettuali, che stanno ottenendo grande consenso presso le famiglie la collettività e hanno radici nelle caratteristiche del territorio: l’educazione alla legalità, alla salute, al rispetto ambientale, ad una corretta alimentazione. Sarà dato impulso ad un Laboratorio teatrale, ad attività ludico-culturali, alla redazione di un giornalino. In tale contesto giuoca un ruolo importante l’informatica, che diventa strumento operativo per tutte le discipline. Perciò in ogni classe si istallerà un computer multimediale collegato con una memoria centrale;

punta alla realizzazione di alcune esperienze in atto nella sperimentazione nazionale e internazionale:

"Lingue 2.000" che prevede un tempo di approfondimento e potenziamento dell’Inglese anche con la presenza di docenti di madrelingua. La Circolare n. 217 del 13 settembre 1999, a tal proposito, prescrive l’individuazione di livelli di competenza determinati secondo parametri e descrittori definiti dal Consiglio d’Europa, e postula l’utilizzo costante di nuove tecnologie multimediali. Alla conclusione del corso triennale potrà essere rilasciata una certificazione da organismi accreditati in sede internazionale. Il progetto prevede la collaborazione di esperti di madrelingua della facoltà di Economia dell’Università di Cassino, nonché la consulenza di un centro U.C.L.E.S., il British Institute di Roma. Per facilitare il conseguimento degli obiettivi, si adotterà, in un’ora settimanale, il sistema di fasce di livello, indipendentemente dalla classe frequentata;

Patente Europea di Informatica(ECDL): tutti gli studenti possono conseguire ad un prezzo contenuto, con l’acquisto di una "Skill card", un titolo riconosciuto a livello internazionale rilasciato dall’ AICA;

LaziOrientaNET: progetto finanziato dalla Regione per l’assolvimento dell’obbligo formativo;

Scambi culturali con Scuole di Paesi appartenenti alla Comunità Europea ed extracomunitari;

saranno somministrati in itinere a tutte le componenti scolastiche test di gradimento, di autoanalisi ed eterodiagnosi. Le attività saranno pubblicizzate con documentazione del lavoro svolto e confluiranno in un Book insieme con il monitoraggio e la valutazione della qualità del servizio.

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